“Al primo impatto con un dipinto di paesaggio romano di Nazik Ameziane avrei visto una città intensa di cupole di ceramica e di minareti cuspidali se non fosse stato per i due noti carri delle vittorie alate che a destra del dipinto si impongono all’orizzonte.
In realtà Nazik porta dal Marocco e fonde con la città in cui oggi vive e opera l’incanto del mondo islamico;e i suoi rossi non sono scipioneschi né mafaiani ,ma accensioni della solarità che incendia gli sterminati orizzonti del Sahara ;il vermiglio delle maioliche di Fez .Perchè nei suoi dipinti Nazik conia l’incanto del mitico Marrakech con la bellezza di una civiltà altra, ma non estranea,che come quella del suo paese è bagnata dallo stesso mare Mediterraneo, specchio di paesi dove fiorirono civiltà tra le più alte e inimitabili della storia del uomo.”
Berenice
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